La sfida delle sfide

Scorri col mouse

Nel MasterKeen le sfide sono tante, ma anche le sfide hanno una sfida. La sfida delle sfide.

L’IronKeen.

È il momento nel quale tutto ciò che si è messo a regime negli ultimi mesi collabora a permetterci di superare una gara impegnativa, una maratona di una settimana nella quale si crea un Capitolato Informativo. Un lavoro da BIM Manager. Per forza che è impegnativo.

Avevamo già capito che nel BIM ci sono i Capitolati, i BEP, chiamiamoli come vogliamo, ma in questa settimana ci è diventato chiaro che non è solo questione di creare un PDF con le sezioni corrette.
La questione è semplice da capire: tutto deve tornare, tutto deve funzionare, perché quando si scrivono le specifiche di un progetto BIM bisogna sia sapere cosa si sta implementando nel capitolato, sia essere sicuri che tutto sia fattibile, che le linee guida che stiamo stendendo perché altri possano portare avanti il lavoro siano attuabili, implementabili, perseguibili.
Pena: l’intero modello BIM può risultare sbagliato. Addirittura potrebbe diventare irrealizzabile.

Scrivere un CI è un’impresa pari alla maratona: il risultato di duri e lunghi allenamenti, di capacità costruite con costanza e impegno, ma che da sole non bastano. In una gara del genere ogni minuto, ogni secondo, è necessario fare ogni salto, ogni balzo con la massima attenzione, perché anche una piccola scivolata può compromettere il lavoro di mesi.

Così è anche per il BIM.

La settimana è stata la nostra maratona.
Una gara innanzitutto contro noi stessi e le nostre insicurezze di aver compreso tutto. Ma è stata un’impresa che abbiamo affrontato in team, partendo dagli Usi del modello, mettendo a regime l’intero processo BIM affrontato nelle settimane di lezione, arrivando al flusso che porta a organizzare l’intera fase di sviluppo facendo scelte, prendendo decisioni, verificando la fattibilità, accorgendoci di aver sbagliato, lavorando per rifare le cose in modo che funzionino per tutti, non solo a noi.

Avevamo dato una sbirciata al blog del MasterKeen XII, per capire cosa ci aspettava.
Ma per quanto avessimo letto, la realtà è che l’IronKeen è un’esperienza da vivere di persona.
Ci ha messo alla prova, ma non ci siamo ritirati. Abbiamo trasformato la fatica in motore, la stanchezza in energia, dando il cento per cento per raggiungere un risultato che possa essere presentato ai BIM Manager degli studi e le imprese più importanti d’Italia con la sicurezza di esserci giocati bene le nostre carte.

L’ultimo giorno, poi, siamo diventati gli uni i validatori del lavoro degli altri. È l’unico modo per far emergere i punti di forza e le aree di miglioramento di tutti. Ed è, inoltre, il modo più veloce di cementificare le competenze: si impara molto dai processi virtuosi, ma anche (e soprattutto) dagli errori o le incongruenze. Quando sono i compagni a farcele notare tutto diventa una “revisione peer-to-peer, facilitata e condotta dall’istruttore, ma attuata da ognuno di noi per gli altri.

Una revisione tra pari.

Perché, senza che ce ne accorgessimo, in questi mesi siamo diventati anche specialisti in grado di valutare processi e proporre miglioramenti. Una skill molto apprezzata nelle realtà dove andremo a lavorare.