Metter su famiglia

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Nel MasterKeen non c’è solo da imparare l’uso di Revit. C’è da imparare a utilizzarlo per fare tutto quello che serve. Un’utilità che onverge nel saper domare le famiglie.

C’è da imparare a progettare e costruire famiglie di Revit professionali, modellate bene, parametrizzate con lo scopo della massima efficienza, del minor spreco (come da Lean Thinking), organizzate, ragionate e soprattutto, pensate già per l’uso in un progetto collaborativo nel quale anche il gesto che può sembrare più banale – quale un’accurata descrizione dei parametri – può invece mettere in grado i colleghi di operare con ciò che abbiamo prodotto in modo autonomo.

Progettazione di elementi progettuali. Questo è quello che impariamo a fare. E lo facciamo ancora una volta utilizzando una miscela di tecniche, dalla pianificazione su carta – con un Family Notebook che abbiamo inventato noi – fino alla consegna nell’Ambiente di Condivisione Dati di Volcano High.

Affrontiamo per tre giorni interi tecniche di parametrizzazione avanzati, per arrivare alla prima e vera sfida del MasterKeen, nella quale ognuno si mette alla prova con un workflow completo per la prima volta. 

Si crea, si sviluppa, ci si confronta, si prendono decisioni. Si cementificano con la pratica i concetti appresi.

Dall’altro lato, ci si scontra anche con le prime difficoltà, si impara a trasformarle da freno a motore. Si impara che l’errore non solo è permesso ma, anzi, è il mattone su cui costruiamo il perfezionamento dell’apprendimento. 

Si capisce che spesso, nel mestiere del BIM, le questioni di principio costano soldi (quando si lavora) e soprattutto tempo, e che in alcuni casi è meglio ricominciare da capo. E ricominciando si capisce che più lo facciamo, più diventiamo bravi a farlo, e che stiamo crescendo.

Molti si scoprono capaci di fare ciò che non pensavano, altri capiscono che a volte iniziare in quarta senza pianificare non è sempre l’approccio migliore, e che la preparazione – anche su carta – del pensiero progettuale può essere la carta vincente per fare un buon lavoro fin da subito.

Perché nel MasterKeen usiamo il modulo sulle famiglie per innescare la forma mentis di un professionista.

Tutti, nel giro di una settimana, fanno uno scatto di crescita tecnica molto importante, che ci porteremo dietro per il resto del corso, che per quanto sembri impegnativo (adesso) sarà la base per i moduli che affronteremo in futuro.

Le sfide del MasterKeen sono impegnative, ma restituiscono tanto. Competenza, capacità, manualità, pratica. Revit è lo strumento che meglio si presta a tutto questo. 

La sfida in particolare è studiata non perché tutti creino lo stesso oggetto in modo identico, pedissequamente, a pappagallo, ma perché ognuno possa creare la miglior versione possibile della propria famiglia, perché sia la base su cui costruire le discipline e i moduli del MasterKeen che verranno.

È una sfida iniziata con un briefing generale, una riunione nella quale sono state illustrate le caratteristiche geometriche e informative del modello da sviluppare, nella quale sono state date le indicazioni ed è stato mostrato come organizzare il lavoro.
Una riunione che ha dato il via a giorni di lavoro intensi, nei quali tutti hanno dato il massimo.