Tutto in famiglia

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La seconda settimana capiamo una cosa importante.
Ogni cosa che Revit crea è una Famiglia.
O meglio, in questo software tutto è Famiglie.

Ma mentre con alcune, quelle di sistema, non possiamo fare di più di quello che ci permettono le finestre di dialogo e i loro parametri – è già abbastanza così, sono migliaia – con altre invece possiamo dare sfogo a tecnicismo e creatività: scopriamo che le famiglie caricabili sono personalizzabili in tutto e per tutto: geometrie, parametri, informazioni.
Capiamo che i modelli degli elementi, in Revit, non sono sassi ma elementi vivi, dinamici. Parametrici.
E capiamo anche domarle è una questione impegnativa. Il gioco qui si fa serio, molto di più della settimana scorsa.
Ma andiamo con ordine. Partiamo dalle famgilie caricabili più facili, quelle di annotazione, per arrivare in pochi giorni a quelle tridimensionali complesse, con parametrizzazioni avanzate, decine di piani di costruzione, nidificazioni, ottimizzazioni, funzionalità booleane, nomenclature.
Ci mettiamo in gioco con un’esercitazione che, nella seconda settimana, rappresenta il nostro intero mondo, il nostro massimo problema del momento. Una sfida, la prima di tante che affronteremo, ci dicono, che per la prima volta ci fa fare il conto con noi stessi. Non solo con le capacità acquisite su Revit e sulle Famiglie stesse, ma anche con il rapporto che abbiamo con tempi, scadenze, consegne, ansie da prestazioni, rassicurazioni dei compagni e degli istruttori.

Mettiamo il massimo impegno, perché ci hanno spiegato che le Famiglie sono importanti per tutto il resto. Anzi, che tutto il resto di Revit sono sempre Famgilie. Un fil rouge comune a tutte le discipline che affronteremo.

Dobbiamo solo capire che non abbiamo questa settimana per imparare tutto ciò che c’è da sapere sulle Famiglie, per memorizzarlo. Le useremo per sei mesi, in ogni cosa che faremo, le perfezioneremo sempre di più, comprenderemo con maggior profondità che molte delle richieste degli istruttori non vengono fatte per sfizio, ma per portarci in direzione del processo BIM, del quale adesso è ancora troppo presto parlare in modo compiuto. Dobbiamo solo fidarci e dare il massimo per ottemperare alle richieste.
I perché ci saranno chiari entro poche settimane quando, finito di affrontare i “soli” strumenti sofware, inizieremo ad affrontare il processo vero e proprio.

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